LA CUCINA ROMANA: TESTACCIO E TRASTEVERE

Molte persone, dall’Italia e da tutto il mondo, conoscono o hanno provato almeno una volta i piatti tipici della cucina tradizionale romana. Amatriciana, carbonara e  saltimbocca alla romana sono i piatti che hanno portato la romanità alla fama in tutto il mondo. 

La cucina romana (o romanesca) è ampia e varia, dunque in questo viaggio andremo alla scoperta delle varie cucine delle zone di Roma, iniziando da Testaccio e Trastevere, due quartieri diversi tra loro dove però l’arte della cucina è sinonimo della gioia del vivere. 

La storia del quartiere Testaccio ha origini antiche, il nome viene da Monte Testaccio  (mons Testaceus) e dai cocci (testae in Latino), in quanto il Monte Testaccio o dei cocci si stima che sia formato da oltre 50 milioni di vasi e anfore per l’olio provenienti dalle navi mercantili che arrivavano al vicino porto fluviale di Ripa Grande sul Tevere. Le anfore non più utilizzabili, nel corso dei secoli venivano accatastate tra loro permettendo la nascita di un vero e proprio monte artificiale, uno dei più alti di Roma. 

Il quartiere è ricco di monumenti e architetture civili, dai resti del porto fluviale, fino alla Piramide Cestia risalente al I secolo a.C. e all’ ex Mattatoio, divenuto un Museo di Arte Contemporanea (MACRO). Dunque, in questo contesto, non poteva di certo mancare la tradizione culinaria, un tempo (tristemente) rappresentata dal  Mattatoio, istituito il 1° dicembre 1891, dove avveniva la macellazione e la distribuzione delle carni per la città e ora rappresentata dai vari locali e ristoranti e dal pittoresco mercato comunale, un punto di commercio e incontri che continua a produrre prodotti a chilometro zero e i piatti della cucina testaccina o del quinto quarto, ovvero tutto ciò che rimane del bovino, dalle frattaglie, alla coda e le zampe. 

I caratteristici locali e ristoranti testaccini, offrono piatti come la coratella d’abbacchio preparata con carciofi, cipolle o peperoni, a seconda della stagione, le animelle fritte, la coda alla vaccinara, la trippa alla romana e i nervetti alla pajata, prelibatezze che hanno reso il Testaccio unico al mondo.

Risalendo il Tevere, verso il centro storico sulla sponda sinistra e vicino la basilica di San Pietro, non si può non perdere una visita al quartiere Trastevere e passeggiare per i suoi caratteristici vicoli per perdersi e poi ritrovarsi, ascoltando i silenzi e i suoni dell’anima racchiusa e conservata in questi luoghi che sembra non abbiano mai perso la loro aura storica.  

Trastevere offre ai turisti in visita, monumenti di eccezionale valore storico e artistico, la Basilica di Santa Maria in Trastevere, una delle più antiche chiese di Roma, il Palazzo Corsini, sede della Galleria Nazionale e dell’ orto botanico. Già abitato dai tempi degli etruschi, Trastevere in epoca romana era luogo di residenza per i lavoratori, come marinai e pescatori e per immigrati provenienti dal lontano Oriente, tra i quali ebrei e siriani che portarono le loro tradizioni, arricchendo la cultura romana e culinaria.

In epoca imperiale, divenne luogo di splendide ville e domus di illustri personaggi della storia, tra tutti Giulio Cesare. Oggi centro notturno della vita romana, il quartiere offre numerosi locali, ristoranti, pizzerie e pub per tutti i gusti. 

La cucina proposta è ricca e varia, tra i piatti più conosciuti – sua maestà – la carbonara, l’amatriciana, la coda alla vaccinara e i carciofi alla giudia, ingredienti semplici e saporiti, come i supplì assolutamente da provare vanno appena sfornati. Per accompagnare il tutto si può optare tra i numerosi vini locali o una birra artigianale. 

Infine, non può mancare la parte del dolce, dai maritozzi con la panna ad una fetta di crostata con la ricotta e, chi ne avesse voglia, può scegliere di addolcire la serata con un fresco gelato.

Trastevere dunque è un quartiere colorato e vivace, in grado di soddisfare ogni palato e chi viene in visita non vorrà più andarsene. 

Piatti:

Coratella d’ abbacchio, animelle fritte, coda alla vaccinara, trippa alla romana, nervetti alla pajata, carbonara, amatriciana, pizza romana, supplì, maritozzo con la panna, crostata con la ricotta, gelato. 

 

 

 

 

 

Fonti:

https://www.touringclub.it/notizie-di-viaggio/gli-indirizzi-del-gusto-a-testaccio-quintessenza-della-romanita

https://www.turismoroma.it/it/page/tutto-su-testaccio-lanima-popolare-di-roma

https://www.romasegreta.it/trastevere.html

Author: Pro Loco Roma

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