Immagine Acheropita del Redentore a San Giovanni in Laterano

Immagine Acheropita del Redentore a San Giovanni in Laterano

Immagine Acheropita del Redentore a San Giovanni in Laterano

Immagine Acheropita del Redentore a San Giovanni in Laterano

Roma è una città con una storia a dir poco straordinaria e piena di sovrapposizioni, questo mix di eventi ha creato talmente tanta arte e curiosità che è umanamente impossibile conoscerle tutte, uno degli scopi della Pro Loco di Roma è proprio quello di proteggere, conservare la storia della città, per esempio quanti di voi conoscono la storia della reliquia dell’Immagine Acheropita del Redentore che si può ammirare nel Sancta Sanctorum del santuario della Scala Santa?

Acheropita?

Già il nome tradisce il fascino ed il mistero di questa reliquia, la parola deriva dal greco, anche se le fonti sono contrastanti e significa letteralmente non fatto da mano umana, la storia/leggenda ci racconta che Maria e i discepoli chiesero a Luca un ritratto di Cristo, il loro maestro, naturalmente Luca era molto lusingato dalla richiesta e non vedeva l’ora di iniziare il suo lavoro, visto anche l’affetto sincero che provava per il suo maestro ma la storia continua raccontandoci che il futuro santo non fece in tempo ad iniziare il dipinto poiché lo trovò già finito per mano degli angeli.

Questi elementi sarebbero già sufficienti per far nascere una leggenda ma la storia non finisce qui, infatti anche l’arrivo a Roma della reliquia è prodigioso secondo la tradizione, infatti l’Immagine Acheropita del Redentore era conservata a Gerusalemme almeno fino al 700, poi con l’inizio della persecuzione degli Iconoclasti costringe il patriarca della città Germano a fuggire con l’icona ma i persecutori non mollano ed inseguono senza sosta Germano e l’icona, il patriarca sentendosi ormai perso decide che è meglio gettare in mare il dipinto piuttosto che farlo cadere nelle mani dei suoi inseguitori ma una volta in acqua il quadro invece di farsi trasportare dalle correnti marine si dirige verso Roma, riuscendo persino a risalire il Tevere per poter letteralmente volare nelle mani di S. Gregorio II che aveva fatto un sogno premonitore sull’arrivo della reliquia a Roma nel 726 ca.

Nei secoli l’icona è stata usata dai pontefici come strumento di persuasione facendo credere ai fedeli che il suo potere poteva essere usato per prevenire o far finire catastrofi e carestie, questo potere poteva essere sprigionato attraverso una processione solenne, oggi invece l’icona viene ammirata “solo” per il suo valore storico/artistico da migliaia di turisti ogni anno.

La reliquia può essere ammirata nei sotterranei di San Giovanni in Laterano, l’aspetto attuale dell’icona è la conseguenza di un restauro del XII secolo , la versione originale invece viene datata V-VI secolo dopo Cristo, tra l’altro data non compatibile con la prima parte della leggenda.

Author: Pro Loco Roma

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