La Chiesa di Santa Maria dell’Anima

La Chiesa di Santa Maria dell’Anima

Il Campanile di Santa Maria dell’Anima

Il Campanile di Santa Maria dell’Anima

Esiste uno scorcio a Roma, in cui vale la pena soffermarsi se si passa lungo Via dell’Arco della Pace. E’ la vista del campanile della chiesa di Santa Maria dell’Anima che “spunta” dietro la bellissima facciata di Santa Maria della Pace. Il campanile è ornato da ceramiche colorate tipiche dello stile germanico, unico nel suo genere a Roma.

Un'altra immagine del Campanile in stile Germanico

Un’altra immagine del Campanile in stile Germanico

Santa Maria dell’Anima nasce, difatti, come oratorio dell’ospizio dei tedeschi. Il complesso, che comprendeva inizialmente solo l’ospizio, fu eretto nel 1378 ad uso dei pellegrini tedeschi ed olandesi. Solo nel 1510 venne costruita in seguito la chiesa di Santa Maria dell’Anima, grazie al contributo finanziario di Johannes Burchard, cerimoniere di Alessandro VI Borgia.  La chiesa prende il nome dal rilievo posto sulla porta d’ingresso ad opera di Andrea Sansovino: “La Vergine tra due anime in preghiera”. La porta è sempre chiusa, si può accedere alla chiesa attraversando l’antico cortile dello ospizio, ricco di atmosfera e di frammenti marmorei. Oggi l’ ospizio è un centro di studi, ed insieme alla chiesa, appartengono al clero tedesco. L’interno della chiesa è insolito, rispetto all’architettura delle chiese di Roma, perché il costruttore di origini tedesche, scelse di progettare la chiesa secondo quello della Hallenkirche.

Lo stile Hallenkirche nella Chiesa di Santa Maria dell’Anima

Lo stile Hallenkirche nella Chiesa di Santa Maria dell’Anima

L’ Hallenkirche, “chiesa a sala”, è lo stile tipico delle chiese germaniche del tardogotico, in cui la navate centrale e quelle laterali hanno tutte la stessa altezza. Nella chiesa le maggiori statue e dipinti sono ad opera di artisti tedeschi e fiamminghi, ma l’impronta italiana è presente attraverso le realizzazioni di grandi artisti italiani. Una delle cappelle della chiesa contiene una reinterpretazione della Pietà di Michelangelo, ad opera dei contemporanei Lorenzetto e Nanni di Baccio Bigio. L’altare maggiore, nel presbiterio, è sormontato dall’opera di Giulio Romano “Sacra famiglia e committenti”. L’opera fu richiesta dai fratelli Fugger, Marco e Giacomo, conosciuti come i famosi banchieri che finanziarono l’imperatore Carlo V. Un’altra opera che desta attenzione nella chiesa è il monumento al papa fiammingo Adriano VI, disegnato da Baldassarre Perruzzi.

Author: Pro Loco Roma

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