Palazzo Chigi

Apertura stagionale: Aperto tutto l’anno
Parcheggio auto: No
Accessibilità disabili: Si
Convenzionato Unplicard: No
Costo: Gratuito
Mezzi pubblici: Autobus Urbano – Taxi – Metropolitana

Palazzo Chigi

Piazza Colonna, 370
Roma (RM)
Tel. 06 67791 – Fax 06 6789952
visite@palazzochigi.it

Palazzo Chigi, Sede del Governo - Roma

Palazzo Chigi, Sede del Governo – Roma

La costruzione di Palazzo Chigi venne iniziata da Pietro Aldobrandini, che ne affidò i lavori a Matteo Bartolini da Città di Castello (1580-1586). Secondo alcune fonti nel cantiere furono attivi Giacomo Della Porta e il Maderno, i cui effettivi apporti non sono stati tuttavia mai chiariti. Nel 1659 l’edificio, ancora incompiuto, venne venduto a Mario e Agostino Chigi, rispettivamente fratello e nipote di papa Alessandro VII (1655-1667). Questi affidarono i lavori di completamento a Felice Della Greca, cui seguì, dal 1677, G. B. Contini. Nel 1694-96 fu aggiunto l’attico, mentre al XVIII secolo risalgono il portale su Piazza Colonna, la fontana del cortile e la ricca decorazione degli interni. Nel 1917 il palazzo venne acquistato dal governo italiano che lo utilizzò come sede di vari ministeri. Dagli anni sessanta del secolo scorso, dopo un completo restauro (1959-61), il palazzo è stato destinato a sede della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Palazzo Chigi è caratterizzato da una pianta regolare di forma rettangolare. L’ingresso principale è quello su via del Corso, anche se la facciata più celebre è quella che dà su Piazza Colonna. Dall’ingresso sulla piazza, aperto solo dal 1740, si accede all’elegante Cortile d’onore, che presenta nel fondo l’imponente Scalone d’onore, costruito per i Chigi dall’architetto Felice della Greca. Da questo si accede al primo piano nobile, che ospita le sale più importanti del palazzo, cioè quelle che si affacciano nell’angolo tra via del Corso e piazza Colonna e che furono costruite su commissione della famiglia Aldobrandini dall’architetto romano Matteo da Castello nel XVI secolo.

La sala dei mappamondi: Funge da anticamera alla sala del Consiglio dei ministri, ed è così chiamata per la presenza di due globi del XVII secolo posti ai lati della porta che accede alla sala del Consiglio, rappresentanti la sfera celeste e la sfera terrestre.

L’anticamera del Presidente: La sala si affaccia direttamente su Piazza Colonna ed è dotata di una raffinata fascia affrescata con alcuni quadretti, posti in corrispondenza delle finestre, illustranti episodi tratti dalla vita del cardinale Pietro Aldobrandini. Il pregevole camino risale al XVIII secolo.

Lo studio del Presidente del Consiglio: Vi si accede direttamente dall’anticamera, si tratta di un ambiente alquanto sobrio, decorato solo con alcuni semplici fregi del XVII secolo. Dietro la scrivania, viene conservata una preziosa Sant’Agnese del Domenichino, copia di un originale del Tiziano conservato nel museo del Prado di Madrid.

La sala del Consiglio dei ministri
: È la sala che si affaccia sul balcone centrale della facciata su via del Corso. Le pareti sono decorate da quattro arazzi della scuola del Rubens, da un coro ligneo di gusto cinquecentesco (proveniente dalla distrutta cappella interna dei Chigi) e da un caminetto della fine del XVIII secolo in marmo bianco. Il soffitto è decorato con travi di legno, arricchito con un fregio del 1665 del pittore austriaco Giovanni Paolo Schor.

La galleria Deti
: Posta all’angolo tra il corso e piazza Colonna, la galleria prende il nome dal suo ideatore, il cardinale Giovanni Battista Deti. Questa sala, oggi adibita a salotto di cortesia, fu riccamente decorata con stucchi dorati e affrescata con soggetti biblici e figurazioni araldiche da Flaminio Allegrini tra il 1616 ed il 1625.

Il salone d’oro: Si trova al secondo piano nobile di Palazzo Chigi con affaccio su piazza Colonna. Assieme alla Sala delle Marine va a formare l’appartamento del Presidente. Presenta una ricchissima decorazione dorata (donde il nome), che ricopre sia la pareti che il soffitto, realizzata nel XVIII secolo in occasione del matrimonio del principe Sigismondo Chigi con Maria Flaminia Odescalchi. Il soffitto è decorato con finte prospettive con al centro la tela raffigurante Endimione spiato da Diana di Giovan Battista Gaulli (detto il Baciccio) del 1668.

Author: Pro Loco Roma

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