Ponte Sant’Angelo

Ponte Sant’Angelo

Ponte Sant'Angelo illuminato

Ponte Sant’Angelo illuminato

Ponte Sant’Angelo, è il ponte che collega Piazza Sant’Angelo con il lungotevere Vaticano. Venne fatto costruire nel 134 a.C.da Adriano come via d’accesso al suo Mausoleo, l’attuale Castel Sant’Angelo Prendeva nome originariamente dalla famiglia dell’ Imperatore: Ponte Aelius (Elio).

Ponte Sant’Angelo fu per molto tempo, il ponte che i pellegrini dovevano attraversare per raggiungere il centro della Cristianità: San Pietro. Considerato a quei tempi uno dei ponti più belli di Roma, con lo sfondo del Castello, rappresentava una sorta d’introduzione ad un esperienza mistica che i pellegrini, dopo un lungo viaggio, erano pronti a realizzare.

La folla a volte era così tanta che occorreva istituire dei sensi di marcia. Nel 1300, primo Giubileo proclamato da Papa Bonifacio VIII, si impose per l’accesso al ponte una regolamentazione del traffico per la gran folla dei pellegrini. Dante Alighieri testimonia che sul ponte, che rappresentava la via più breve per arrivare a San Pietro dalla città, vennero creati due percorsi opposti delineati da una fila di botteghini. Nonostante questi accorgimenti un secolo e mezzo dopo, una mula di un Cardinale cominciò a scalciare colpendo numerose persone, che per allontanarsi rimasero schiacciate contro il parapetto che, non supportando la pressione, cedette provocando 176 morti. Dal 1488 al 1534, la piazza antistante ed il ponte vennero adibiti ad “esposizione patibolare”: luogo dove ostentare alla pubblica visione, i cadaveri delle persone giustiziate.

Angelo con la Croce - Porta l'iscrizione "cujus principatus super humerum eius"

Angelo con la Croce – Porta l’iscrizione “cujus principatus super humerum eius”

L’origine romana del Ponte è inconfondibile nella parte delle arcate inferiori, le uniche che lasciano in rappresentanza lo stile di quel periodo. E’, invece, nella parte superiore che possiamo notare un magnifico esempio di Barocco romano. I parapetti ricostruiti nel 1668, sono la testimonianza di Bernini.  Così come i dieci angeli che adornano il Ponte, i quali rappresentano ognuno i segni della passione di Cristo (la colonna a cui fu legato, il flagello, i chiodi…). Due di questi furono scolpiti personalmente da Bernini, “l’ Angelo con la Corona di Spine e l’Angelo col cartiglio”. Ma, all’epoca le due opere furono considerate troppo preziose per essere sottoposte alle intemperie; così, vennero sostituite con due copie prodotte dai suoi allievi ( sono la seconda e quarta sulla destra). Le statue originali sono oggi conservate nella Chiesa di Sant’ Andrea delle Fratte, proprio davanti la zona absidale.“

 

I dieci Angeli della passione di Cristo: 

  • Angelo con la colonna: scultore Antonio Raggi, iscrizione “Tronus meus in columna”.
  • Angelo con i flagelli: scultore Lazzaro Morelli, iscrizione “In flagella paratus sum”.
  • Angelo con la corona di spine:  è dello scultore Paolo Naldini iscrizione “In aerumna mea dum configitur spina”.
  • Angelo con il sudario o Angelo con il Volto Santo: scultore Cosimo Fancelli, iscrizione “Respice faciem Christi tui”.
  • Angelo con la veste e i dadi: scultore Paolo Naldini, iscrizione “Super vestem meam miserunt sortem”.
  • Angelo con i chiodi: scultore Girolamo Lucenti, iscrizione “Aspiciant ad me quem confixerunt”.
  • Angelo con la croce: scultore Ercole Ferrata, iscrizione “Cuius principatus super humerum eius”.
  • Angelo con il cartiglio: è una copia di Bernini stesso con l’aiuto dello scultore Giulio Cartari, iscrizione “Regnavit a ligno deus”.
  • Angelo con la spugna: scultore Antonio Giorgetti, iscrizione “Potaverunt me aceto”.
  • Angelo con la lancia: scultore Domenico Guidi, iscrizione “Vulnerasti cor meum”.

E’ nel 1882, a seguito di lavori di ristrutturazione, che il ponte assunse l’aspetto attuale.

Author: Pro Loco Roma

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