Ti prego non ridurmi a icona

La Pro Loco di Roma Capitale ha il piacere di proporvi la recensione del romanzo di Stefano Pomes “Ti prego non ridurmi a icona”.

Stefano, scrittore di origini pugliesi trapiantato a Roma, con il suo lavoro ha valorizzato e raccontato un piccolo spaccato della nostra splendida città. Come vedremo non solo narra una tormentata vicenda amorosa, con sfondo Roma ma lega il romanzo ad una figura fondamentale del panorama indie romano: Niccolò Contessa fondatore del progetto musicale “I Cani”.

Buona lettura!

 

Con il suo “Ti prego non ridurmi a icona”, Stefano Pomes ci rende partecipi del dialogo unidirezionale che instaura con Niccolò Contessa, cantante dei Cani.

Il narratore, Stefano, si confida con Niccolò, è una presenza costante, un interlocutore onnipresente, uno spirito guida: un’ICONA. La sua grande passione per i testi di Contessa ha qualcosa di speciale, non è un rapporto esclusivo ma condiviso con Lucia, perfetta incarnazione di quell’amore maledetto cantato da “I Cani”, un amore che un tempo non avrebbe conosciuto “lunedì neri” ma negli anni ha preso la via dello scontato, la banalità della routine, la fine della magia. In Stefano c’è la speranza di non perdere la dignità nel gioco della coppia, “ma non ci riescono quasi mai”. Il nostro “eroe” per combattere la monotonia di una relazione stantia e una v

ita da impiegato che non regala brividi, un lavoro vero, uno di quelli proprio senza glamour, si affida alle sue velleità: scrivere testi di canzoni che non verranno mai composte e cantate, il più delle volte bistrattate. Li dedica principalmente a Lucia, che rincorre senza arrendersi. Nel  romanzo sono affrontate le dinamiche di una generazione in perenne equilibrio tra mille incertezze, “alla ricerca di un sacco di cose difficili per poi scoprire che non si sta meglio per niente”, precarietà emotiva, sentimentale ed economica ma il nostro Pomes al suo alter ego regala un colpo di coda, inaspettato, una piccola cosa “ forse un poco stupida” ma che redime l’intero racconto che manda in soffitta una “maledetta sfortuna” e lascia il lettore con un sorriso tenero, di una tenerezza tipica dell’adolescenza.

In conclusione “Ti prego non ridurmi a icona” è un romanzo generazionale, che racconta emozioni che la maggior parte di noi hanno avuto modo di provare, scritti in modo semplice e diretto, nel leggerlo sembra quasi di ascoltare in loop un album di Contessa, si potrebbe quasi metterlo in musica. Pomes sa essere scorrevole e piacevole, una compagnia ideale durante

un viaggio o mentre tra i propri pensieri si aspetta l’80 a Corso Trieste. Un manifesto per chi negli anni ‘10 hanno trovato in Niccolò un faro nel panorama indie italiano e romano.

Bio dell’autore:

Stefano Pomes è nato nell’85 in provincia di Taranto.
All’età di quindici anni ha iniziato a studiare chitarra ritmica e jazz. Si è trasferito a Roma per inseguire il sogno della musica e della scrittura. Ha collaborato a diversi progetti musicali prevalentemente in ambito teatrale.

Per mantenere gli studi ha conseguito l’abilitazione forense entrando in servizio presso l’ufficio legale di un ente pubblico. Dal 2017 ad oggi collabora con diverse riviste telematiche in qualità di redattore.

Ha partecipato, sotto pseudonimo, al concorso letterario “Le Sudate Carte” indetto sotto il patrocinio del Politecnico di Torino. Lo scritto in gara, vincitore, è stato pubblicato nell’omonimo libro.

Nel 2020 ho pubblicato con Scatole Parlanti: “Ti prego non ridurmi a icona”, attualmente al Salone Internazionale del Libro di Torino. Il romanzo è stato selezionato nella cinquina finalista del PremioZeno2021.

Sempre al Salone Internazionale del Libro di Torino ’22, il racconto “Una parola che fa rima con torta” è stato selezionato per la finale della XXI Edizione del Premio Inedito.

Recensione ed articolo a cura di Lorenzo Catello Pro Loco Roma.

Author: Pro Loco Roma

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