Basilica Santa Maria del Popolo

Apertura stagionale: Aperto tutto l’anno
Parcheggio auto: Si
Accessibilità disabili: No
Convenzionato Unplicard: No
Costo: Gratuito
Mezzi pubblici: Autobus Urbano – Taxi – Metropolitana

Basilica Santa Maria del Popolo

Basilica Santa Maria del Popolo

Basilica Santa Maria del Popolo

A Piazza del Popolo, accanto alla omonima porta  è sita una delle basiliche più celebri di Roma: Santa Maria del Popolo.  Sorta sull’ antico luogo del mausoleo dei Domizi Enobarbi , in cui era sepolto l’ imperatore Nerone, nasce nel 1099 inizialmente come piccola cappella, successivamente subì una serie di modifiche fino a quando venne ricostruita sotto Sisto IV, da Andrea Bregno tra il 1472 e il 1477.

Attualmente la struttura architettonica della basilica presenta una pianta a tre navate con quattro cappelle per lato; termina con un ampio transetto, sul quale affacciano quattro cappelle, una cupola ed un profondo presbiterio. Nella navata di destra ritroviamo quattro cappelle : Del presepio, Cappella Cybo, Basso della Rovere e Costa . La cappella del presepio presenta una pianta esagonale con una copertura a volta costolonata di sei spicchi nei quali sono rappresentate le fasi salienti della vita di San Girolamo innestate su uno sfondo blu impreziosito da stelle dorate. Sulla parete dell’ altare si trova l’ affresco della Madonna con bambino , racchiuso  da  grottesche policrome su sfondo giallo oro. La cappella Cybo dedicata a San Lorenzo presenta una pianta a croce greca ed è interamente rivestita da marmi verdi e neri . La cappella basso della Rovere è dedicata a sant’ Agostino , la decorazione pittorica si deve al Pinturicchio , agli assistenti di bottega ed altri , ciò si evince dal crogiolo di stili presenti. La cappella costa presenta sull’ altare scolpiti i santi Vincenzo, Caterina d’ Alessandria e Antonio da Padova. Nella navata di sinistra ritroviamo: la cappella Cybo Soderini, la cappella Mellini , la cappella Chigi e la cappella del battistero.  Il transetto presenta due altari principali disegnati dal Bernini, sul quale si affacciano quattro cappelle. Nel presbiterio ritroviamo l’ altare maggiore fatto costruire nel 1627 per volontà del cardinale Antonio Maria Sauli , che si occupò anche della decorazione dell’ arco trionfale, dove venne rappresentata la leggenda sulla nascita della basilica.

Interno Basilica Santa Maria del Popolo

Interno Basilica Santa Maria del Popolo

La leggenda narra che nel punto esatto in cui sorge la basilica si uccise Nerone  a sua memoria  fu piantato un albero di noce. La zona agli occhi del popolo era dannata e mossi da una preoccupazione comune chiesero aiuto a papa Pasquale II , che prescrisse 3 giorni di digiuno, durante uno dei quali  gli apparve  la madonna che gli diede una soluzione per arginare il problema ovvero:  tagliare l’ albero di noce, disseppellire le ceneri di Nerone e poi bruciarli entrambi gettando le ceneri prodotte da questi nel fiume Tevere. Così fu fatto, a ricordo del fatto si eresse una cappella commemorativa  sostituita da quella che oggi definiamo la basilica di santa Maria del popolo.  Uno degli ambienti più importanti della basilica dal punto di vista architettonico è il coro, questo presenta una pianta quadrangolare con volta a vela . Qui ritroviamo un abbondanza di dipinti , nei quali non è difficile riconoscere il tocco del Pinturicchio nella decorazione della volta,  tema centrale è l’ incoronazione della vergine che non a caso è rappresentata in una posizione centrale  all’ interno di un ottagono, alle estremità ritroviamo entro  dei tondi gli evangelisti  uniti tra loro da riquadri raffiguranti le sibille sdraiate . Il tutto è racchiuso da un quadrato ruotato a 45° e riempito da uno sfondo dorato; alle estremità della volta ritroviamo i troni dei dottori della chiesa. Questo motivo iconografico mariano si concentra sul concetto dell’ incarnazione , attraverso le corrispondenze tra vaticini pagani, sacre scritture e la dottrina ecclesiastica. Tra i vari artisti che contribuirono alla decorazione della basilica ricordiamo Caravaggio che vi lasciò due capolavori : Crocifissione di San Pietro  realizzata tra il 1600 e il 1601 (qui gioca un ruolo importante l’ effetto della luce che va ad illuminare il corpo del santo e le altre figure che spiccano grazie allo sfondo scuro nel quale sono innestate, inoltre si può notare un particolare schema figurativo: le assi della croce e gli uomini che devono crocifiggere il santo concorrono a formare una x , quasi a sottolineare una connessione tra di loro )e Conversione di Saulo realizzato nel 1601 , Bernini e la sua scuola con Abacuc realizzata tra il 1658 e il 1661e Cantoria, Sansovino che si occupò del monumento di Ascanio Sforza realizzato nel 1505.

Author: Pro Loco Roma

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