Santa Maria in Tempulo

La Chiesa di Santa Maria in Tempulo

L'esterno della Chiesa di Santa Maria in Tempulo

L’esterno della Chiesa di Santa Maria in Tempulo

In Piazza di Porta Capena, sul lato della piazza in direzione delle Terme di Caracalla, si trova la Chiesa di Santa Maria in Tempulo, oggi sconsacrata e di proprietà del comune di Roma. La chiesa sorge nel luogo in cui, anticamente, vi era l’ Area Apollinis, una piazza con un monumento quadrato, probabilmente una fontana. La zona era al tempo un tratto urbano dell’ Appia Antica.

Un documento rinvenuto, ci attesta  che l’origine del Monasterium Tempuli sia riconducibile all’ anno 806, anche se le analisi murarie dell’edificio non confermano la stessa teoria. Le fondamenta risalgono alla fine del VI secolo, quando una comunità religiosa greca edificò sui ruderi dell’ Area Apollinis un primo oratorio dedicato a Sant’Agata.

Il primo oratorio svolgeva probabilmente funzione di diaconia. Si trovava difatti a ridosso della Via Appia, luogo ideale per l’accoglienza di pellegrini provenienti da sud e dall’oriente. Nell’ anno 846 l’oratorio fu coinvolto nel saccheggio dei saraceni, ma ciò non fermò la fortuna del monastero: nel 905 papa Sergio III, emanò una bolla in cui confermava al Monasterium Tempuli delle proprietà sulla Via Laurentina. La bolla di Sergio III rimane importante per la storia della chiesa, in quanto è l’unico momento in cui è citata la famosa icona acheropita di Santa Maria in Tempulo.

L'interno della Chiesa di Santa Maria in Tempulo, allestito per un matrimonio civile

L’interno della Chiesa di Santa Maria in Tempulo, allestito per un matrimonio civile

La chiesa ha subito numerosi cambiamenti in base alle epoche e agli architetti che l’hanno rinnovata. Dagli inizi del Seicento, il destino di Santa Maria in Tempulo si lega a Villa Mattei, l’attuale Villa Celimontana. Ciriaco Mattei, tra il 1581 ed il 1586, aveva decido di rinnovare la vigna sul Celio, venduta in dote alla moglie, servendosi di prestigiosi architetti tra cui Jacopo Del Duca, allievo di Michelangelo. E’ in questa occasione che la Chiesa fu annessa alle loro proprietà e trasformata in un ninfeo. Intorno alla metà del 1700, un libro di appunti contenente la pianta di Roma, riporta invece, la descrizione dell’edificio come quella di un fienile.

Solo nel 1927 lo Hülsen, riconobbe quanto rimaneva dell’antico e gliorioso monastero e la chiesa si salvò, invece di essere demolita come altre strutture medievali della storia. Attualmente  Santa Maria in Tempulo è stata restaurata ed è utilizzata dal Comune di Roma  come luogo di celebrazioni di matrimoni civili.

 

Author: Pro Loco Roma

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