Il Casino dell’Aurora – Villa Ludovisi

Il Casino dell’Aurora

Il Casino dell’Aurora è oggi l’unico edificio superstite della Villa appartenente al Cardinale Ludovico Ludovisi. Fu costruita nel 1621 sul terreno in cui un tempo erano stati realizzati gli Horti Sallustiani, famosi giardini del senatore Sallustio.

Storia

La prima parte della villa che venne acquistata dal Cardinale Ludovisi fu la vigna del Nero, che comprendeva il Casino dell’Aurora e il Casino del Monte.

Ma i progetti erano molto più ambiziosi; tant’è che il Cardinale riuscì ad ottenere anche la proprietà Orsini e le vigne adiacenti, che appartenevano ai Cavalcanti, ai Capponi e agli Altieri. L’enorme proprietà terriera di circa 35 ettari, contava la dimensione dell’attuale rione Ludovisi. I confini erano definite a est con l’ingresso principale di Porta Salaria, ad ovest con Porta Pinciana, a nord con le Mura Aureliane e a sud con Piazza Barberini.

Il giardino della villa, opera del Domenichino, era costituito da grandi viali che percorrevano la proprietà, proprio come le vie attraversano un quartiere. Ogni viale era ornato dalla collezione di antiche statue del Cardinale, di cui la maggior parte oggi sono conservate all’interno del Museo Nazionale Romano. Opere come il Galata Suicida, l’Area Ludovisi, il gruppo di Oreste ed Elettra e il grande Sarcofago Ludovisi, hanno attratto qui innumerevoli visitatori tra i quali anche artisti internazionali, come Goethe.

L’abbandono della villa cominciò nel XIX secolo quando statue, alberi ed edifici vennero distrutti; rimase intatto solamente il Casino dell’Aurora.

Il Carro dell'Aurora, realizzato dal Guercino, all'interno della Casina dell'Aurora

Il Carro dell’Aurora, realizzato dal Guercino, all’interno della Casina dell’Aurora

Casino dell’Aurora

Di origini cinquecentesche il Casino dell’Aurora, si presenta come una palazzina a due piani con attico e torretta belvedere. In origine doveva essere la casina di Cecchino del Nero, tesoriere di Clemente VII; il nome compare infatti più volte nella affrescata sala d’ingresso.

La facciata è costituita da semplici finestre rettangolari, probabilmente opera di Carlo Maderno.

Nella volta del salone è raffigurato il Carro dell’Aurora, da cui prende nome il Casino. L’affresco fu realizzato da Guercino nel 1621. Nel dipinto è rappresentato il volo del calesse dell’Aurora, trainato da due cavalli pezzati nell’immensità della volta celeste, tra le figure allegoriche del giorno e della notte.

Ambiente importante del Casino è la Sala del Camino, dove troviamo pareti interamente affrescate da Guercino, con rappresentazioni di paesaggi che simulano spazi aperti.

Al primo piano il dipinto a olio ” Gli Elementi e l’Universo con segni zodiacali” del 1597 è riferito al Caravaggio.

L’ultima sala visitabile è detta della Fama, per via dell’allegoria affrescata sul soffitto, sempre opera del Guercino.

Author: Pro Loco Roma

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