I muri degli ex voto, tra tradizione e religiosità popolare
Simbolo di una Roma legata al passato e alle tradizioni popolari, negli angoli più impensabili e seminascosti, ma anche in mezzo al traffico cittadino, troviamo ancora oggi muri, ed edicole su cui nel corso dei decenni sono stati attaccati i cosiddetti “ex voto”. Delle piccole mattonelle quasi tutte con su scritto l’acronimo“PGR”, per grazia ricevuta, ringraziamenti per lo più rivolti alla Madonna o al Divino in generale a cui si attribuiscono miracoli, salvezze o guarigioni di persone care.
Questi luoghi si trovano per lo più nelle vie del centro storico, fatta eccezione per il più celebre e antico sito nel Santuario del Divino Amore sull’Ardeatina, leggermente più esterno, a duecento metri dalla chiesetta che nel Settecento fu teatro di alcuni miracoli.
All’incrocio tra Largo Preneste e via di Portonaccio si trova il muro degli ex voto di Largo Preneste, uno dei più noti nella Capitale, arricchito nel corso del tempo, da centinaia di queste piccole “lapidi” votive che partono da una doppia edicola della Madonna del Perpetuo Soccorso, una fatta a mosaico e un’altra su lastra. Questi ex voto hanno tutti forme diverse, molti sono a cuore, su alcuni sono appesi catenine, braccialetti, rosari, croci. E poi tantissimi fiori, rose, orchidee o margherite, alcuni evidentemente freschi e molti lumini accesi, ad evidenziare il fatto che questa tradizione è tuttora vivissima tra i romani.
Sopra, incise nella pietra, si possono leggere frasi come “Grazie per…”, “Merci S. te Vierge”, “Ti ringrazio Vergine Immacolata sede della sapienza ti ho pregato con fede e tu mi hai aiutato (1978)” e così via o, semplicemente, “Per grazia ricevuta”. L’origine del muro degli ex voto di Largo Preneste non è chiaro, c’è chi dice che i “per grazia ricevuta” venivano messi qui ai tempi dei bombardamenti della seconda guerra mondiale per ringraziare dello scampato pericolo, altri sostengono che siano antecedenti, forse del 1910. La tesi della seconda guerra mondiale è plausibile perché, quando Pio XII nel 1944 proclamò la Madonna “salvatrice dell’urbe”, la devozione popolare nei confronti della Vergine aumentò notevolmente.
Questo spaccato di religiosità popolare è davvero suggestivo e perfino commovente ; il muro degli ex voto a Largo Preneste e gli altri luoghi simili, rappresentano una insolita ed affascinante “bacheca” di scritture anonime su cui lasciare traccia della propria esistenza, della propria fede e delle proprie preghiere.