Carcere Mamertino, il Tullianum dell’antica Roma
Il carcere Mamertino, situato nella zona del Foro Romano, è considerato la prima prigione dell’antica Roma. In principio era chiamato “Tullianum“, probabilmente da “Tullus“, sorgente d’acqua, o da Servio Tullio e Tullio Ostilio. Il nome odierno, gli fu attribuito solamente nel medioevo, quando al di sopra del carcere fu eretta la Chiesa di S.Giuseppe dei Falegnami. Mamertinum ha origine, probabilmente, dal dio sabinop Mamers, Marte, di cui esisteva un tempio nelle vicinanze.
Il luogo è ciò che sopraggiunge a noi della parte più segreta delle prigioni romane. Ma le restanti carceri, le Lautumiae, occupavano un area molto più estesa all’interno della zona del Campidoglio.
La facciata è in travertino, risalente al 40 a.C. e preceduta da un portico. In realtà la struttura ne cela una più antica in tufo; materiale utilizzato anche per l’ambiente interno, datato al II secolo a.C. La struttura, oggi, presenta quattro livelli suddivisi tra la chiesa, la cappella del Crocifisso, il Carcere Mamertino ed il Tullianum.
In questa prigione romana i condannati a morte venivano fatti precipitare, attraverso una botola, presente nel Carcere Mamertino. Una volta atterrati nel piano a pianta circolare, venivano in seguito strangolati. Qui erano rinchiusi principalmente i prigionieri di stato, i rivoltosi e i capi di popolazioni nemiche.
Nel 1726 il Carcere Mamertino fu consacrato a SS. Pietro e Paolo a seguito di un’antica tradizione popolare che affermava la reclusione degli apostoli all’interno del Tullianum. Qui furono uccisi, ad esempio, Giugurta, Vercingetorige, Ponzio e i partecipanti alle rivolte di Caio Gracco e di Catilina.