La Fontana delle Naiadi
Al centro di Piazza della Repubblica, si trova la fontana delle Naiadi, un’opera architettonica che fu molto discussa, soprattutto durante periodo della Roma Papalina del 1800 perché considerata troppo sexy. Il complesso di grandi dimensioni è composto da quattro figure femminili bronzee rappresentanti : la Ninfa dei Laghi, facilmente riconoscibile perché tiene con sé un cigno, la Ninfa dei Fiumi sdraiata su un mostro acquatico, la Ninfa delle acque sotterranee sdraiata sopra un drago e la Ninfa degli Oceani a cavallo di un cavallo, personificazione del mare. Un grande zampillo fuoriesce dalla prima vasca interna e va a ricadere sulle statue. Nel gruppo centrale ritroviamo Glauco, eseguito nel 1912 che stringe tra le mani un delfino per indicare la superiorità umana sulla natura.
La Fontana delle Naiadi: Storia
Alla fine dei lavori dell’acquedotto chiamato “Acqua marcia” nel 1870, Papa Pio IX celebrò la fine dei lavori decidendo di affidare il progetto per rinnovare la fontana della Piazza ad Alessandro Guerrieri; il quale però non ebbe il successo sperato. Il suo progetto prevedeva tre tazze circolari concentriche a diversa altezza poste su una base ottagonale con i lati alternativamente retti e concavi, ad ornare il tutto in onore della venuta dell’Imperatore Guglielmo II di Germania, aveva pensato a quattro leoni accucciati. Si decise successivamente di affidare il progetto allo scultore palermitano Mario Rutelli che finì la fontana nel 1901, ed è quella che oggi possiamo vedere oggi, a eccezione del gruppo scultoreo centrale che inizialmente non prevedeva la statua di Glauco, ma una struttura composta da tre tritoni, un delfino e un grosso polipo intrecciati tra loro conosciuto anche come “il fritto misto di Termini”.
La fontana però suscitò grande scalpore: la posizione particolarmente sensuale e lasciva delle statue, e la lucentezza dei corpi procaci bagnati dall’acqua, risultò essere uno spettacolo immorale e indecente per l’ala conservatrice di fede papalina. Le polemiche crebbero quando il continuo andirivieni di giovani, che sostavano davanti alla fontana protetta ancora da una cancellata, aumentò. La richiesta dell’ala conservatrice di rimuovere le Naiadi non fu approvata, ma venne addirittura rimosso il cancello che impediva la completa visione .
Curiosità:
Il Cantastorie Romano “Sor Capanna” dedicò alla fontana delle Naiadi una filastrocca ricca di doppi sensi: C’è a piazza delle Terme un funtanone, che uno scultore celebre ha guarnito co’ quattro donne ignude a pecorone e un omo in mezzo che fa da marito. Quant’è bello quer gigante, lì tra in mezzo a tutte quante: cor pesce in mano annaffia a tutt’e quattro er deretano.‘