Indirizzo e recapiti
Aeroporto Vigna di Valle
Roma (RM)
Tel. 06 998871 – Fax 06 99887445
aeromuseo@aeronautica.difesa.it
www.aeronautica.difesa.it
Il Museo storico dell’Aeronautica Militare è un museo aeronautico situato a Vigna di Valle nel comune di Bracciano (Roma), presso l’omonimo lago, luogo in cui nel 1908 venne costruito e volò il primo dirigibile militare italiano. Gestito direttamente dall’Aeronautica Militare, occupa le strutture che furono prima del Centro Sperimentale Aeronautico e quindi, fino al 1945, del Centro Sperimentale per gli idrovolanti e per l’armamento navale, poi sede di un reparto di Caccia Marittima e quindi di un gruppo di volo del soccorso aereo.[2] Il museo, oltre ai velivoli ed ai motori che rappresentano l’evoluzione dell’aeronautica in Italia, conserva importanti collezioni riguardanti apparecchiature fotografiche, apparati radioelettrici, armi, equipaggiamenti di bordo individuali e collettivi. A completamento è possibile ammirare numerosi oggetti e cimeli legati all’aeronautica gran parte dei quali provenienti da collezioni private. Pur mantenendo un indirizzo tipicamente tecnico e storico, una parte del museo è dedicata all’influenza che ha avuto l’aviazione nell’arte figurativa, esponendo opere dei pittori futuristi Pietro Annigoni, Giacomo Balla, Tato; e pittura contemporanea come l’opera Volo PAPIER froissé di Antonio Papasso.
Il museo si sviluppa su una superficie espositiva coperta di circa 13000 m2 suddivisa in quattro hangars, oltre ad un settore esterno all’aperto:
Hangar Troster: Ospita il settore che va dagli albori dell’aeronautica sino alla fine della prima guerra mondiale. L’hangar stesso è il più antico presente in Italia ed è stato ottenuto in conto riparazione danni di guerra dall’Austria alla fine del primo conflitto mondiale. All’interno vi sono esposti reperti che risalgono ai primordi del volo come il pallone aerostatico di Garnerin del 1804 o il barchino idroplano di Crocco e Ricaldoni che servì a sviluppare le conoscenze necessarie alla costruzione del primo dirigibile militare italiano, a fianco ai primi velivoli impiegati dalle Forze armate italiane.
Hangar Velo: Ospita principalmente i velivoli operanti a cavallo delle due guerre mondiali. Vi si trovano dunque esposti alcuni degli idrocorsa che presero parte alla Coppa Schneider quali il Fiat C.29, i Macchi M.39 e M.67 e il Macchi-Castoldi M.C.72, alcuni oggetti legati alla spedizione polare del dirigibile Italia comandata da Umberto Nobile, tra cui anche una replica a grandezza naturale della navicella del dirigibile, e dei reperti che vogliono ricordare le trasvolate atlantiche organizzate da Balbo.
Hangar Badoni: Ospita i velivoli operanti nella seconda guerra mondiale e quelli del primo periodo post-bellico. L’edificio è stato costruito nel 1930 e vi sono esposti alcuni dei principali caccia di costruzione italiana del secondo conflitto mondiale quali i Macchi M.C.200, M.C.202 e M.C.205, il Fiat G.55 nonchè i corrispetivi che erano in dotazione alle aviazioni degli Alleati e poi dell’Aeronautica Militare quali il Supermarine Spitfire e il North American P-51.
Hangar Skema: Ospita i velivoli più recenti. Sono presenti gli aerei sperimentali Aerfer Ariete e Sagittario II, i caccia North American F-86 Sabre e Canadair Sabre,il Lockheed F-104 Starfighter e il DeHavilland DH-113 NF Mk.54 intercettore notturno, i cacciabombardieri Republic F-84F Thunderstreak e F-84 Thunderjet, Fiat G.91R e Aeritalia G-91Y e il più recente Panavia Tornado F3 ADV.
Esposizione all’aperto: Ospita un anfibio Grumman HU-16 Albatross e un aereo da guerra elettronica Piaggio-Douglas PD-808. Sono inoltre presenti vari monumenti posti a ricordo di alcuni personaggi o eventi significativi della storia aeronautica italiana quali per esempio Oreste Salomone o l’equipaggio del dirigibile Italia compresi coloro che persero la vita nel tentativo di portar loro soccorso.
Tra le attività che riguardano il museo figurano quelle che sono attinenti al recupero ed al restauro di velivoli storici, anche in collaborazione con enti ed associazioni esterne, al fine di conservare il patrimonio aeronautico nazionale.