Obelisco Sallustiano
Piazza della Trinità dei Monti
Roma (RM)
Al contrario di altri obelischi portati a Roma senza iscrizioni e rimasti tali, l’ Obelisco Sallustiano, insieme con quello di piazza Navona e del Pincio, fu decorato con geroglifici dopo il trasporto. L’ Obelisco Sallustiano, ovvero quello di Trinità dei Monti è alto quasi 14 metri, è di granito rosso e fu decorato con una copia di una antica iscrizione presente sull’ obelisco di piazza del Popolo. Ma l’esecuzione fu abbastanza imprecisa tanto che alcuni segni risulterebbero scolpiti a rovescio. Questa pratica della copia non deve stupire perché anche in Egitto essa era abbastanza nota e diffusa. Non è nota la data del trasporto a Roma, ma è certo che esso fu eretto all’inizio negli Horti Sallustiani, tra il Quirinale ed il Pincio, e che, alla morte dei proprietari, la proprietà di esso e degli Horti passò all’imperatore Tiberio. Rimase fortunosamente indenne ed in piedi nel corso delle devastazioni del 410 per mano di Alarico e dei Goti. Ma infine cadde anche se non fu mai del tutto perso e dimenticato. Sisto V avrebbe voluto erigerlo davanti alla chiesa di S. Maria degli Angeli. Circa un secolo dopo Athanasius Kircker, che aveva scoperto il segreto della sua iscrizione, ne propose le rierezione a papa Alessandro VII, ma fu solo nel 1734 che papa Clemente XII riuscì a farlo trasportare a Piazza S. Giovanni, presso la Scala Santa, dove peraltro non venne eretto. Anzi, in questo periodo ci furono trattative per un suo trasporto a Parigi. Alla fine papa Pio VI ne decise, anche se in un coro di pareri negativi e in una certa preoccupazione da parte dei padri Minimi della Trinità che temevano per la facciata della loro chiesa, l’erezione in cima alla scalinata di Trinità dei Monti, che fu affidata all’architetto Antinori. I lavori furono ultimati nel 1787.
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