Ponte Cestio
Ponte Cestio è il ponte che collega l’Isola Tiberina a Trastevere. Il Ponte venne edificato (circa 46 a.C.) probabilmente da Lucio Cestio, lasciato da Cesare al governo di Roma durante la guerra di Spagna. Subì un primo restauro nel 152, ma fu completamente ricostruito nel 370 con materiali di reimpiego, provenienti anche dal vicino Teatro di Marcello, dagli imperatori Valentiniano I, Valente e Graziano. Numerosi furono i restauri e i rifacimenti nel corso dei secoli e anche il suo nome subì dei cambiament, fu detto “di Graziano”, fu poi denominato anche “ferrato” per la quantità delle catene di ferro necessarie per ancorare alla riva le mole pensili poste, con una macchina per farle girare, sopra dei barconi uniti assieme; una tecnica che fu resa necessaria per garantire una struttura in grado di fornire la farina alla città di Roma quando Vitige, nel 537, tagliò gli acquedotti che alimentavano i mulini sul Tevere. In seguito prese anche l’appellativo di “S.Bartolomeo” dalla vicina chiesa, la maggiore dell’Isola Tiberina. Nel 1892 il ponte fu parzialmente ricostruito aggiungendo all’arco centrale due grandi arcate laterali che però, dopo la piena del 1900, furono imbrigliate per ripristinare l’antico flusso. Le sue misure sono di metri 85 x 8, la parte esterna è costruita in travertino, in parte proveniente dal teatro di Marcello, e l’interna in tufo; sui parapetti in marmo, tuttora esistenti, è visibile l’iscrizione relativa al restauro del 1892.