La Chiesa di San Teodoro
Nei pressi del Circo Massimo vi è la Chiesa di San Teodoro, che da il nome alla omonima via. Secondo la tradizione la chiesa sorge vicino al Lupercale, la grotta in cui Faustulo scoprì i gemelli Romolo e Remo con la lupa.
Le origini della Chiesa risalgono all’incirca al IV secolo. Fu dedicata a San Teodoro per via dell’influenza Bizantina che l’intera zona subì tra il VI e l’ VIII secolo. San Teodoro fu un famoso soldato dell’Oriente, proveniente da Sicea in Galizia, conosciuto anche come Teodoro Tiro, dal latino tyron che significa soldato. Fu, in principio, un soldato romano del Ponto, storica regione dell’Asia Minore, e luogo in cui era presente un santuario dedicato a lui. Era considerato santo sia dalla chiesa cattolica che dalle chiese orientali. Morì sotto tortura ad Amasea nel Febbraio 306 per via di accuse che lo ritenevano colpevole di aver incendiato un tempio pagano.
La Chiesa, costruita sui resti del santuario più antico, è realizzata a pianta circolare, preceduta da un protiro in laterizio con davanti un ampio sagrato raccordato con due scale. L’edificio è coperto da una cupola, realizzata per opera di Bernardo Rossellino, la quale costituisce a Roma il primo esempio di cupola con coste e vele. L’abside è ornata da un mosaico del VI secolo raffigurante Cristo con i SS. Pietro, Paolo, Teodoro e Cleonico. San Teodoro fu più volte ricostruita nel corso della storia: durante il pontificato di papa Nicola V, dove perse il suo status di chiesa titolare, e durante il periodo di Clemente XI, il quale decise di restaurarla per mano di Carlo Fontana. E’ all’architetto svizzero, infatti, che si deve il cortile esterno alla Chiesa. La Chiesa di San Teodoro fu per molto tempo il luogo in cui si riuniva la Confraternita del sacro Cuore del Gesù, detta dei sacconi Bianchi, a cui appartenevano Papi, Cardinali e Aristocratici.