Cappella Sistina
La Cappella Sistina può essere considerata uno dei monumenti più famosi della città di Roma; situata all’interno dei Musei Vaticani, rappresenta una vera e propria pietra miliare per la città dal punto di vista artistico, suscitando l’ammirazione più viva da parte degli spettatori.
La sua costruzione risale a papa Sisto IV della Rovere – da cui, tra l’altro, prende il nome – e precisamente al periodo cha va dal 1475 al 1481 e viene eseguita da Giovannino de’ Dolci, su commissione appunto del suddetto papa.
A rendere prestigio a tale edificio, sicuramente i numerosi dipinti a sfondo religioso realizzati da importanti figure come Sandro Botticelli, Pietro Perugino, Domenico Ghirlandaio, Luca Signorelli e Cosimo Rosselli. Nel 1508 arrivò Michelangelo Buonarroti, commissionato da papa Giulio II della Rovere, per una nuova pittura del soffitto, quella che ha dato origine ad un capolavoro senza remore: i nove episodi della Genesi suddivisi in tre gruppi tematici; ad esso si aggiunge un ulteriore dipinto spettacolare, che è quello raffigurante le sibille e i profeti nelle parti laterali della volta e gli episodi rappresentanti la salvazione della gente di Israele.
A rafforzare – o meglio a coronare – la figura di un talento, quale il Buonarroti, arriva “Il Giudizio Universale”. Dipinto sulla parete dell’altare, al posto di alcuni dipinti del Perugino, è commissionato, al brillante artista, da papa Clemente VII dei Medici intorno al 1533. Un’opera, quella del Giudizio Universale, che ha bisogno di essere ammirata con dovizia come fosse un oracolo, come del resto la medesima Cappella Sistina.
“Se davanti al Giudizio Universale rimaniamo abbagliati dallo splendore e dallo spavento, ammirando da un lato i corpi glorificati e dall’altro quelli sottoposti a eterna condanna, comprendiamo anche che l’intera visione è profondamente pervasa da un’unica luce e da un’unica logica artistica: la luce e la logica della fede che la Chiesa proclama confessando: Credo in un solo Dio… creatore del cielo e della terra, di tutte le cose visibili e invisibili”.
(dall’Omelia pronunciata dal Santo Padre Giovanni Paolo II l’8 aprile del 1994).
13 Agosto 2017
La cappella Sistina secondo me è una delle più grandi opere di maestria dell’arte italiana. Del resto Roma è sempre la città eterna. Grazie per le stupende immagini contenute nel sito.ù