Clivio di Rocca Savella

Clivio di Rocca Savella

Alle pendici dell’Aventino via d’accesso per il Giardino degli Aranci

Esistono luoghi meno noti, fra le vie di una Roma che possiede secoli e secoli di storia. Esistono luoghi il cui nome, forse, non richiama subito alla mente ciò che custodisce, ma che non per questo risultano essere meno preziosi. Uno fra questi è senza alcun dubbio il Clivio di Rocca Savella.

Posta lungo la strada che da Piazza di Bocca della Verità porta sino al Giardino degli Aranci, Clivio di Rocca Savella è una via risalente all’epoca romana, quando il suo nome era Clivius Capsarius, poiché luogo prossimo alle tabernae, guardaroba della terme di Sura.

Clivio di Rocca Savella Aventino

Clivio di Rocca Savella all’Aventino

Qui sorse, in epoca medievale, una rocca con il compito di controllare la strada d’accesso all’ Aventino dal Tevere, mentre la via su cui sorgeva prese il nome di Vicolo Santa Sabina.  La Rocca eretta nel X secolo da Alberico II fu ereditata da Ottone III Savelli dopo il Mille, e Clivio di Rocca Savella fu infine donato ai frati Domenicani. Dell’antica fortezza, attualmente, non restano che le mura di cinta e le torri squadrate. Ma ciò che più è importante è il suo accesso, una torre-porta gestita da un ponte levatoio, che conduceva all’interno di un cortile spesso usato come luogo di panificazioni strategiche ed esercitazioni belliche. Da queste mura, infatti, i romani parteciparono ai combattimenti fra le truppe francesi e Garibaldi.

Clivo di Rocca Savella tuttavia, non è importante solo per la sua funzione bellica. Esso è ancor oggi fulcro turistico perché luogo d’accesso al Giardino degli Aranci. Noto anche come Parco Savello, questo giardino è uno dei punti panoramici più belli di Roma, da cui è possibile scorgere anche la Basilica di San Pietro in lontananza. Situato sul Colle Aventino, territorio del Savelli da cui Clivo di Rocca Savella prende il proprio nome, il Giardino degli Aranci venne realizzato nel 1932 da Raffaele de Vico. Piccolo giardino della forma rettangolare, prende il nome dall’albero che San Domenico di Guzman, fondatore dell’ordine dei Domenicani, aveva portato con se dalla Spagna. Qui il santo fondò il proprio convento: la Basilica di Santa Sabina.

Oltre a questo piccolo e prezioso tesoro, tutt’intorno al Clivio di Rocca Savella, sorgono il Complesso dei Cavalieri di Malta e il Giardino di Sant’Alessio, tutti luoghi facenti parte del set cinematografico del film “La grande bellezza”.

Author: Pro Loco Roma

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