La Montagna Spaccata
A Gaeta questo luogo racchiude leggende singolari e un panorama suggestivo
Fra cielo e mare si trova un luogo formato da 3 fenditure all’interno della medesima roccia. Incorniciata da boschi, laghetti e cascate, non poteva non essere, questo complesso di pietra e suggestività, punto di nascita di molteplici storie. Le leggende della Montagna Spaccata, nei dintorni di Gaeta, sono infatti cresciute nel tempo, tutte con i loro segni lasciati ai posteri, tutte meritevoli di esser conosciute.
La prima leggenda della Montagna Spaccata, è legata ad una storia antica e drammatica: quella dell’amore fra Etele e Giordano. Lui, semplice boscaiolo, lei creatura affascinante e figlia della maga del bosco; sulla loro unione gravava una terribile maledizione: il giorno in cui la madre di Etele fosse morta anche sua figlia sarebbe sparita. Per quanto i due giovani avessero deciso di affrontare quella terribile sorte insieme, quando giunse il tragico giorno, non poterono opporsi. Un forte boato scosse la terra, la montagna si spaccò, portando via con se Etele che scomparve fra le rocce per risalire in cielo. Eppure il loro amore, sentimento così grande, riuscì a trasformarsi in acqua affinchè potesse vivere per sempre e per sempre mostrarsi a chiunque avesse visitato quei luoghi. Così ancora oggi, lungo il percorso che ci accompagna a visitare il teatro di questo luogo, la prima fra le leggende della Montagna Spaccata, ci accompagna.
Ed in questa cornice così singolare, in questo saliscendi rocciosi, fra gradini e strette vie, che nascono anche le leggende della Mano del Turco e del letto di San Filippo Neri.
Attraverso una scalinata di 300 gradini, scendendo a ridosso del mare per godere dei giochi di luce che il sole mostra sullo specchio d’acqua con splendidi riflessi verdi e turchesi, raggiungiamo quindi un altro dei palcoscenici legati a le leggende della Montagna Spaccata: quella della Mano del Turco. La storia narra che, un tempo in questi luoghi si nascondessero pirati saraceni pronti ad attaccare le navi nemiche e che uno di essi, mentre avanzava all’interno della montagna, toccò la roccia. Essa, dinanzi al marinaio miscredente, divenne morbida e si deformò sotto il suo palmo, mostrando ancora oggi la sua impronta a quanti ridiscendano in questo percorso. Una scritta in latino, posta al fianco della mano, cita : “Un incredulo si rifiutò di credere ciò che la tradizione riferisce, lo prova questa roccia rammollitasi al tocco delle sue dita.”
La storia di San Filippo Neri è legata, invece, ad un giaciglio composto da pietre, con un incavo scavato nella stessa roccia. Si narra che il Santo abbia vissuto rifugiandosi in questi luoghi, in prossimità del Santuario della Santissima Trinità, (clicca qui per gli orari del santuario) punto di raccolta e preghiera di numerosi pontefici che ancora oggi svetta sull’alto della Montagna.
La Montagna Spaccata si trova all’interno del Parco del Monte Orlando, per scoprire tutte le info e raggiungere la montagna, consulta il sito della Pro Loco di Gaeta.