Anamorfosi del Convento di Trinità dei Monti

Anamorfosi del Convento di Trinità dei Monti

Gli autori di questo prodigio pittorico sito al primo piano del Convento sono Emmanuel Maignan e Jean-Francois Niceron, due monaci appartenenti all’Ordine dei Minimi. La distorsione delle immagini permette di cogliere, da determinati punti del corridoio, San Francesco di Paola in preghiera e San Giovanni intento a scrivere l’Apocalisse e da altri invece, un suggestivo paesaggio. Guidati da una suora della Fraternità monastica di Gerusalemme, si entra nel chiostro ornato da un ciclo decorativo e in una piccola cappella del XIX secolo dedicata alla fondatrice del Convento, prima di scoprire i punti forti della visita: due anamorfosi, un astrolabio catottrico e un refettorio completamente affrescato in trompe-l’oeil.

Si può completare la visita con la camera detta “del pappagallo” e un passaggio nelle cappelle della chiesa, in modo da poter pienamente apprezzare la straordinaria Deposizione di Daniele da Volterra.

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Il giro inizia dal chiostro del convento: il ciclo decorativo racconta episodi della vita di San Francesco di Paola (1416-1507), fondatore dell’ordine dei Minimi, per i quali era stato creato il convento. Gli affreschi non presentano tutti lo stesso interesse, alcuni inoltre sono molto danneggiati a causa delle sovrapposizioni successive e di restauri mal riusciti.

Da notare un’opera del Cavalier d’Arpino, La Canonizzazione di San Francesco di Paola, primo affresco a destra entrando nel chiostro, accanto ad opere di autori minori come Girolamo Massei, Cristoforo Roncalli, Giacomo Semenza. Tra le lunette figura una serie di ritratti insoliti per Roma: i Re di Francia, da Faramondo fino a Luigi XIV, dipinti da Avanzino Nucci nel 1616.

Al primo piano del convento, il corridoio che circonda il chiostro accoglie due rare anamorfosi, risultato di una serie di ricerche sulla prospettiva. Fino al XVIII secolo il convento accolse religiosi francesi dell’ordine dei Minimi, alcuni dei quali conducevano importanti lavori scientifici, come Padre Emmanuel Maignan (1601-1676) e il suo discepolo Padre Jean Francois Niceron (1613-1646), entrambi interessati in maniera particolare all’ottica e alla prospettiva. Le loro ricerche in questo campo avevano portato alla realizzazione delle due anamorfosi affrescate sui lati opposti del chiostro, sulla cui attribuzione esistono diverse teorie.

La prima anamorfosi, in chiaroscuro, visibile in modo radente entrando nel corridoio, rappresenta Francesco di Paola in preghiera, inginocchiato ai piedi di un albero. Quando si è di fronte all’affresco la figura del Santo scompare, lasciando apparire un paesaggio, una baia circondata da colline. Si tratta di una veduta della Calabria, regione di provenienza dell’eremita, dove sono raffigurati anche dettagli della vita del Santo. Analogamente, sull’altro lato del chiostro, sempre al primo piano, si trova un’altra opera anamorfica raffigurante san Giovanni Evangelista che scrive l’Apocalisse; la visione frontale mostra invece un paesaggio, quello dell’isola di Patmos, dove il Santo avrebbe avuto una visione di Cristo. Tra le due anamorfosi, occupanti i corridoi est e ovest al primo piano dell’edificio, vi è un complesso e affascinante astrolabio catottrico (l’orologio solare con quadrante a riflessione) realizzato dallo stesso Maignan, che decora il passaggio rivolto a sud.

E’ bello pensare a quante cose può un pennello. 

Giancarlo Bertollini


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Author: Pro Loco Roma

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