La Piazza e la Basilica di Sant’ Eustachio
Piazza Sant’Eustachio e la sua omonima Basilica prendono il nome dalla figura di Eustachio, generale dell’ esercito di Adriano. La Piazza si trova nei pressi di Piazza Navona. La Basilica di Sant’Eustachio, a sinistra della Piazza, era originariamente una cappella, costruita da Costantino; la cappella prese il posto del luogo ritenuto la casa di Eustachio. Il martirologio afferma che egli venne ucciso, in questo luogo, insieme a sua moglie e ai suoi figli, e i corpi sarebbero ancora sepolti sotto l’altare maggiore della Cappella.
Ricostruita più volte, la Chiesa di Sant’Eustachio si presenta attualmente nella sua versione tardo barocca. Ma basta notare il bel campanile per capire l’origine medievale. Al sommo della Chiesa, una testa di cervo con un crocifisso tra le corna, rappresenta l’immagine apparsa al generale Eustachio mentre era a caccia e che condusse alla sua conversione. La leggenda racconta infatti che il generale Eustachio, di origini pagane, in un giorno di caccia durante l’inseguimento di un cervo, vide questo fermarsi e illuminarsi di una luce accecante. Era Cristo che gli rivolse le seguenti parole “Placido perché mi perseguiti? Io sono Gesù che tu onori senza sapere”.
Il generale, dopo la visione, decise di farsi battezzare prendendo il nome di Eustachio o Eustazio e con lui anche la moglie e i due figli con i nomi di Teopista, Teopisto e Agapio. Dalla leggenda Sant’Eustachio fu difatti denominato il patrono dei cacciatori; dal popolo è stato però considerato, per motivi riconducibili all’immagine del cervo, anche un protettore di mariti traditi che, in virtù sua, erano scherzosamente chiamati “Eustacchioni”. Tornando sulla Piazza, in un angolo opposto alla Chiesa, potete notare un grazioso palazzetto del tardo 500’, sull’esterno vedrete i resti danneggiati e ridipinti di affreschi, attribuiti ai fratelli Zuccari. Uno, sul lato destro, illustra la leggenda di Sant’Eustachio. Dalla Chiesa spostatevi a destra per pochi metri, la piazza è limitata, da questa parte, dal complesso del Palazzo della Sapienza, Chiesa di Sant’Ivo, con la sua bella cupola e l’originalissima lanterna a spirale progettata da Borromini. Sempre nella Piazza sorge Palazzo Stati, disegnato da Giulio Romani, in classico stile rinascimentale. Proseguendo, passate nell’ adiacente Piazza dei Caprettari, che prende il nome dai venditori ambulanti di capretti ed abbacchi. Qui c’è una pittoresca collezione di fabbricati che vanno dal rinascimento al Barocco, tra questi Palazzo Lante, elegante opera di Jacopo Sansovino.
Curiosità: Piazza Sant’ Eustachio è oggi conosciuta per il famoso Caffè dalla ricetta pregiata e il suo aroma, simbolo di una tradizione. Leggi la storia.
Fonte: Mauro Lucentini – La Grande Guida di Roma
24 Novembre 2016
Lánno scorso ho mangiato eccellente in un ristorante a piazza SanÉustachio. con un gruppo di amici olandesi. Avevo promesso a loro una vista bellissima nel vestibulo della chiesa. Mi piace sempre li il diorama di Betlehemme. Che cosa è successo? Tutto buio. Le luci tutti spenti! Noi eravamo molto delusi.
Anche questo Natale vado visitare Roma e Sant Eustachio.
Potrebbe dirmi a che ora la domenica le luce sono spente? Per prevenire la delusione….
Mille grazie se Lei vuole informarmi.
24 Novembre 2016
Gentile Bert,
forse l’anno scorso ci sono stati dei disguidi per l’illuminazione del vestibolo. Per quest’anno, per evitare la delusione, la invito a chiamare il seguente numero 06 6865334 per avere tutte le informazioni aggiornate sulla chiesa. In caso dovesse sfortunatamente trovare di nuovo spento può chiedere al sagrestano di accenderle.
Sperando che la sua visita a Roma sia soddisfacente come sempre,
Cordiali saluti,
Pro Loco di Roma Capitale
20 Settembre 2017
per essere precisi bisogna citare il nome del santo prima della sua conversione. Il nome era Placido generale romano, a caccia sul monte Mentorella (Volturella), Guadagnolo, per secoli facente parte del comune di Poli e dal 1929 fa parte del comune di Capranica Prenestina. Su questo monte è stata costruita una Chiesa che è tra le primissime chiese dedicate alla Vergine Maria, all’interno si trova il cuore del papa Innocenzo XIII dei Conti di Poli, padroni del feudo di Poli e Guadagnolo, e la veste bucata del papa polacco Giovanni Paolo II.