Portico di Ottavia – Quartiere Ebraico

Apertura stagionale: Aperto tutto l’anno
Parcheggio auto: No
Accessibilità disabili: Si
Convenzionato Unplicard: No
Costo: Gratuito
Mezzi pubblici: Autobus Urbano – Taxi – Metropolitana

 

Portico di Ottavia – Quartiere Ebraico

Via Portico d’ Ottavia 29
Roma (RM)

 

Portico di Ottavia

Portico di Ottavia

Sito nell’attuale quartiere ebraico il Portico di Ottavia è l’unico rimasto di quelli che circondavano la piazza del Circo Flaminio. Editficato probabilmente tra il 33 e il 23 a.C. dall’imperatore Augusto in memoria della sorella Ottavia al posto di un edificio preesistente, il Portico di Metello.

Il Portico di Ottavia, a pianta rettangolare, era costituito da un doppio colonnato che circondava l’area, al centro della quale vi erano due templi: uno più antico dedicato a Giunone Regina ed uno più recente dedicato a Giove Statore. Quest’ultimo, di cui non rimane più traccia, fu il primo tempio di Roma costruito interamente in marmo ad opera del greco Hermodoros di Salamina. Alle spalle dei templi si trovava un edificio absidato, la Curia Octaviae, riportata anche dalla pianta marmorea Severiana Forma Urbis, che comprendeva anche una biblioteca. Al centro dei lati settentrionale e meridionale si trovavano due ingressi monumentali o propilei con facciate costituite da quattro colonne corinzie. Nei muri laterali, in mattoni rivestiti di marmo, si aprivano due archi che davano accesso al portico. Del complesso rimangono alcune colonne dell’ingresso meridionale (altre colonne furono sostituite nel Medioevo con un arcone, da cui si accede alla chiesa di S. Angelo in Pescheria), l’architrave, il timpano e i due archi delle pareti laterali. Sull’architrave del propileo si può ancora leggere l’iscrizione che ricorda il restauro del monumento ad opera dell’imperatore Settimio Severo, databile al 203 d.C. Sul moderno marciapiede si trovano alcune colonne del portico. Numerose opere d’arte ornavano il Portico d’Ottavia. Tra queste, la statua in bronzo di Cornelia madre dei Gracchi, la prima di una donna ad essere esposta in pubblico a Roma, la cui base si trova ora nei Musei Capitolini. Nel Medioevo la zona fu utilizzata come mercato del pesce: da qui prende nome la piccola chiesa edificata nelle strutture del propileo del Portico, dedicata a S.Angelo in Pescheria.

Note: Il monumento è ora reso accessibile tramite una piccola cordonata in prosecuzione di via del Portico di Ottavia, ad una rampa di fronte alle colonne d’entrata, percorribile anche dalle persone disabili e ad una scala, che collega l’area del propileo all’entrata della chiesa di Sant’Angelo in Pescheria, e ad un passetto che permette il collegamento con gli edifici di via di Foro Piscario.

Author: Pro Loco Roma

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