Una passeggiata lungo Via Giulia
Ci troviamo nel rione Regola e la celebre via Giulia è la strada di circa 1 km, che costeggia la sponda destra di Lungotevere dei Sangallo. Con il tempo è diventata una delle vie più belle e signorili di Roma, complici sia le eleganti residenze, le bellissime chiese ed i negozi d’antiquariato.
Via Giulia fu realizzata dal Bramante agli inizi del ‘500, durante il periodo in cui l’architetto eseguiva i lavori per la Basilica di San Pietro. Il progetto fu commissionato al Bramante da papa Giulio II, da cui prende nome, che in un periodo di crescita della monarchia papale, immaginava Via Giulia come un luogo in cui erigere gli edifici più importanti dello Stato Pontificio. Purtroppo, il progetto papale non andò mai in porto. Alla morte di papa Giulio II, infatti, via Giulia diventò una strada in cui si snodavano modeste abitazioni private, residenze per confraternite, ed alcuni palazzi più ambiziosi.
Camminando lungo Via Giulia noterete la numerazione civica tipica di molte vie storiche della capitale: crescente sul lato sinistro, e decrescente dall’altro. Numerose sono le chiese ed i luoghi d’interesse che si trovano lungo la passeggiata del Bramante. Il primo scorcio caratteristico è senza dubbio, l’Arco Farnese, con edera e rampicanti che ne accrescono la bellezza. Fu realizzato nel 1603, per collegare il romitorio del Cardinale Odoardo con le terrazze di palazzo Farnese. A poca distanza dall’Arco Farnese vi è la Chiesa di Santa Maria dell’Orazione e Morte, un oratorio del XV secolo realizzato dalla confraternita di S. Maria dell’Orazione, con uno scopo preciso: offrire una degna tumulazione a chi non aveva potuto usufruire di tale riguardo. L’interno della chiesa vi stupirà per i sui elementi decorativi del tutto particolari. Un simbolo di Via Giulia è la fontana del Mascherone, ideata nel 1570, ma resa attiva solamente nel 1626, quando Paolo V fece arrivare qui l’acqua Paola, a causa dell’insufficienza dell’acquedotto Vergine che alimentava la zona.
Era ancora sotto il forte influsso di Bramante, Raffaello, al momento di disegnare la Chiesa di Santa Maria degli Orefici, edificata nel 1509-1575, con l’intervento di Baldassarre Peruzzi nella realizzazione della cupola emisferica e la lanterna che insieme chiudono la pianta a croce greca; gli affreschi sono di Matteo lecce e Taddeo Zuccari.
Un altro gioiello di Via Giulia, è la Chiesa dello Spirito Santo dei Napoletani, realizzata come chiesa nazionale del Regno delle due Sicilie. Fu chiamata così dopo che, nel 1574, la Confraternita dei Napoletani acquistò quella che era la chiesa di Sant’ Aurea. L’aspetto attuale è il risultato di molteplici restauri subiti nel tempo. Quando la confraternita scoprì che gli spazi della chiesa erano insufficienti, decise di abbatterla per costruirne una nuova. A realizzare il nuovo oratorio fu Domenico Fontana. La facciata attuale è invece del progetto ottocentesco di Francesco II Borbone, le cui spoglie sono rimaste nella chiesa fino al 1984.
La Chiesa di Santa Maria al Suffragio è datata 1662, su progetto dell’oratorio dell’omonima confraternita, nata con lo scopo di pregare per le anime del purgatorio. Si deve la realizzazione della chiesa all’architetto Carlo Rainaldi, che la terminò nel 1669.
La Chiesa di San Biagio degli Armeni, situata presso palazzo Sacchetti, è da molti conosciuta come San Biagio della Pagnotta, per via della ricorrenza del 3 Febbraio in cui si distribuiscono ai fedeli delle pagnotte benedette. Le origini della chiesa sono datate 1072. E’ nel 1836 che papa Gregorio XVI l’affidò agli Armeni, che ne fecero la loro chiesa nazionale.