San Pietro in Vincoli

Apertura stagionale: Aperto tutto l’anno
Parcheggio auto: No
Accessibilità disabili: Si
Convenzionato Unplicard: No
Costo: Gratuito
Mezzi pubblici: Autobus Urbano – Taxi – Metropolitana

 

San Pietro in Vincoli

Piazza di San Pietro in Vincoli, 4/A
Roma (RM)
Telefono 06 97844950

Basilica di San Pietro in Vincoli

Basilica di San Pietro in Vincoli

La Basilica di San Pietro in Vincoli fu fatta costruire nel 442, presso le Terme di Tito all’Esquilino, da Licinia Eudossia, figlia di Teodosio II e moglie di Valentiniano III sul luogo di un precedente luogo di culto cristiano indicato come titulus apostolorum. L’imperatrice fece costruire la chiesa per custodire le catene (in lingua latina vincula) di san Pietro che la madre, l’imperatrice Elia Eudocia, aveva avuto in dono da Giovenale, patriarca di Gerusalemme durante il suo viaggio in Terra Santa insieme alle catene che avevano legato il santo nel carcere Mamertino.

Secondo la leggenda il papa Leone I le aveva avvicinate per confrontarle e le catene si erano congiunte tra loro in maniera inseparabile. L’edificio fu restaurato da papa Adriano I nel 780, nel 1471 da papa Sisto IV e nel 1503 da Giulio II, come Sisto IV appartenente alla famiglia dei della Rovere. Al restauro di Giulio II risale l’architettura attuale della chiesa, con il portico d’ingresso, e la ristrutturazione del convento annesso. Il disegno originario del chiostro, che è stato recentemente restaurato, è attribuito dal Vasari a Giuliano da Sangallo. L’edificio del convento fu adibito, dopo l’unità d’Italia, a sede della Facoltà di Ingegneria della Sapienza. L’interno è a pianta basilicale ed è diviso in tre navate, separate da 20 colonne antiche di marmo greco, doriche, provenienti forse dal vicino complesso del portico di Livia e facenti parte della costruzione originaria paleocristiana del V secolo. La volta a botte ribassata della navata centrale mostra un grande affresco di Giovanni Battista Parodi.

Il Mosè di Michelangelo Buonarroti per la tomba di Giulio II si trova nel transetto destro, tuttavia le spoglie del papa, morto il 21 febbraio 1513, vennero sepolte in San Pietro in Vincoli più di un secolo dopo. Al momento della morte di Giulio II infatti il mausoleo non era terminato. Nel mausoleo vi sono anche altre opere di Michelangelo, sebbene di minore intensità espressiva, come anche la Rachele e Lia.

Statua di Mosè all'interno della Basilica di San Pietro in Vincoli

Statua di Mosè all’interno della Basilica di San Pietro in Vincoli

Subito a sinistra dell’ingresso c’è la tomba di Antonio e Piero del Pollaiolo, con i busti raffiguranti i due artisti fiorentini, sovrastata da un loro affresco, mentre nel secondo altare della navata destra vediamo un Sant’Agostino del Guercino e il Ritratto del cardinale Margotti del Domenichino, che ne ha disegnato anche il sepolcro.

Nell’altare della sacrestia sono conservate le catene di san Pietro che danno il nome alla chiesa. Le porte di bronzo che custodiscono la reliquia, del 1477, erano considerate opera di Antonio del Pollaiolo, ma studi posteriori le attribuiscono al Caradosso.

Author: Pro Loco Roma

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