Tempio di Romolo – Foro Romano

Il tempio di Romolo al Foro Romano

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Restaurato nel 2000 e riaperto al pubblico, il tempio di Romolo al Foro Romano si trova nell’area archeologica del Foro Romano, tra il tempio di Antonino e Faustina e la basilica di Massenzio.

In origine il tempio pare fosse il vestibolo di accesso al complesso imperiale del Tempio della Pace sulla via Sacra, tra l’Arco di Tito e il Foro Romano. Poi sembra che, dopo l’abbandono del complesso imperiale, Massenzio (306-312) lo riutilizzò come tempio dedicato al figlio Valerio Romolo, prematuramente scomparso nel 309 e, in seguito, divinizzato. Successivamente, quando un’aula del Tempio della Pace venne trasformata nella basilica dei Santi Cosma e Damiano, nel VI secolo, fu utilizzato come vestibolo della chiesa.

Il tempio di Romolo al Foro Romano è circolare ed interamente costruito in mattoni. E’ formato da un corpo centrale a cupola e da una facciata a forma di emiciclo, fiancheggiato da due ambienti uguali e simmetrici terminanti ciascuno con un’abside, di pianta rettangolare allungata, preceduti da una coppia di colonne di marmo.

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Modifiche avvenute nel corso dei secoli

E’ completamente scomparso il rivestimento marmoreo che doveva coprire i muri in laterizio. Si è però conservata la porta in bronzo contornata da una cornice di marmo con ai fianchi due colonne di porfido che sorreggono un ricco architrave marmoreo con decorazione floreale.

A sinistra e a destra del portale d’ingresso vi erano quattro nicchie, poi murate, destinate ad ospitare delle statue mentre il lanternino in cima è stato costruito in epoca moderna. Da notare che la porta bronzea, una delle poche romane sopravvissute, presenta un meccanismo di apertura e chiusura ancora funzionante.

Il tempio di Romolo al Foro Romano sorgeva a un livello più alto della strada; attualmente è possibile vederne le fondazioni in seguito ad un errore durante gli scavi dell’800 che, scambiando il pavimento di epoca post-neroniana per un’aggiunta medievale, lo eliminarono, riportando alla luce il livello più antico, quello augusteo.

Nel VI secolo, quando l’ambiente rettangolare che aderisce al lato posteriore fu trasformato nella chiesa dei Ss. Cosma e Damiano, fu aperto un passaggio tra i due edifici, originariamente indipendenti. Dall’interno della chiesa dei Santi Cosma e Damiano sono visibili alcune tracce di affreschi, risalenti alla trasformazione del tempio in vestibolo.

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Attribuzione del tempio

L’attribuzione del tempio di Romolo al figlio di Massenzio, in realtà, è piuttosto controversa e non risulta tuttora del tutto chiara; infatti sono state formulate varie ipotesi a riguardo. Alcuni sostengono che il tempio di Romolo non sia mai esistito e che si tratterebbe di un tempio dedicato a Costantino, essendo stati rinvenuti dei resti di un’iscrizione a lui dedicata. Secondo un’altra ipotesi si tratterebbe del tempio dei Penati che pare si trovasse nei pressi del Foro, sul tratto di via Sacra che portava alle Carinae (un quartiere dell’antica Roma).

Secondo altri ancora il tempio era, in realtà, l’ufficio del pretore urbano, ovvero colui che si occupava della planimetria urbana. Infine, alcuni studiosi sostengono che il tempio corrisponda a quello di Giove Statore che, secondo una leggenda, fu edificato da Romolo. Questo sarebbe il luogo in cui i Romani, attaccati dai Sabini, opposero la loro prima resistenza.

Author: Pro Loco Roma

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