Il quartiere Coppedè, tra sogno e realtà
Se state camminando nel pressi di Via Tagliamento, localizzare il quartiere Coppedè, sarà indubbiamente molto facile. Le sue caratteristiche architettoniche e l’arco di Via Dora, con il grande lampadario esterno, cattureranno immediatamente la vostra attenzione. Oltrepassando l’arco sarete condotti nel “salotto” di Piazza Mincio, con al centro la Fontana delle Rane e le curiose ville che la delimitano. Tracciando i limiti del quartiere, comprende una buona parte delle costruzioni poste tra Via Tagliamento, Via Arno, Corso Trieste e Via Adige; sette fabbricati, dieci palazzine e diciotto villini sono i protagonisti di in una delle zone più tranquille e verdeggianti della capitale, nonché una delle più costose!
Il quartiere Coppedè è stato a tutti gli effetti, una delle opere architettoniche sperimentali più riuscite dei primi del ‘900. Voluto nel 1916 dalla Società Anonima Edilizia Moderna, la realizzazione del progetto viene affidata allo scultore fiorentino Gino Coppedè, da cui prenderà il nome. A causa della guerra, i lavori durarono molti anni, fino al 1927, anche perché l’artista decise di prendere in carica l’intero progetto fin nei minimi dettagli.
Passeggiare nel quartiere Coppedè è come attraversare una realtà alternativa e inaspettata: gli edifici e i villini prendono forma e ispirazione da castelli e torri. Ovunque si posi lo sguardo è possibile notare colonnine, arcate, logge, balconi decorati, scolpiti con personaggi e fantasie. I motivi prendono ispirazione dalla mitologia greca, per poi declinare in uno stile medievale/fiabesco con fate e cavalieri, e finire in minacciosi mascheroni di ispirazione assiro-babilonese. In alcuni edifici, le decorazioni prendono spunto dallo stile liberty, mentre altri si tuffano nel manierismo e nel barocco. Un insieme, quello del Quartiere Coppedè, originale che preleva stili da contesti diversi e che si può ricondurre alla corrente del Neoeclettismo. Simbolo di questo quartiere sono indubbiamente gli edifici posti intorno a Piazza Mincio, i Villini delle Fate, la Palazzina del Ragno e i Palazzi degli Ambasciatori.
Una passeggiata dentro la propria città che diventa un vero e proprio viaggio in un modo surreale, dove ogni dettaglio ispira un sentimento di meraviglia e curiosità.